In cammino con il Piccolo Principe
(Un aiuto per l’anima)
(1)
… così ho vissuto da solo,
senza nessuno con cui parlare
per davvero,
fino a quando qualcosa si è rotto,
nella mia vita.
Ho tentato di riparare il guasto da solo.
Era una questione di vita o di morte,
avevo acqua da bere per otto giorni
soltanto.
Ero molto più isolato io di un naufrago
su una zattera, in mezzo all’oceano.
Sfinito, mi sono addormentato.
All’alba, una vocina buffa
mi ha svegliato dicendo:
“Bisogna aver paura soltanto
delle cose che fanno male agli altri,
delle altre no”.
Qualcosa mi parlava nell’orecchio,
e cercava di arrivare al cuore.
“Sono qui per cercare
di alleviare il tuo dolore”.
Era una donna così bella…
i suoi occhi brillavano come stelle,
la sua voce, come un angelo,
cominciò a parlarmi…
Lucia,
nemica di ogni cattiveria, si mosse,
e venne in mio aiuto.
Ancora la voce mi parlava.
Diceva:
“Per favore disegnami una pecora.”
Quando ti trovi davanti a qualcosa
di veramente misterioso,
non hai il coraggio di disobbedire.
Dopo averla disegnata mi domandai:
“Ma esiste davvero?”
Se uno vuole una pecora, esiste.
“È vero che le pecore
mangiano gli arbusti?”
(2)
Non capivo l’importanza di questo.
Su tutti i pianeti ci sono erbe buone
ed erbe cattive.
E di conseguenza
semi buoni di erbe buone
e semi cattivi di erbe cattive.
Ma i semi non si vedono.
Dormono sotto terra,
finché non si svegliano.
Allora viene fuori un bellissimo
e inoffensivo ramoscello.
Se è una pianta buona
puoi farla crescere come gli pare.
Ma se è una pianta cattiva,
appena la riconosci, devi sradicarla.
Se intervieni troppo tardi,
non ti liberi più.
Se uno ama un fiore,
unico esemplare tra milioni
e milioni di stelle, e pensa:
“Il mio fiore è lassù da qualche parte…”
basta questo a farlo felice
quando lo guarda.
Ma se la pecora mangia il fiore,
per lui, è come se, di colpo,
tutte le stelle sparissero.
E questo non è importante?
Scoppiai a piangere.
… È così misterioso,
il paese delle lacrime!
Sempre la vocina mi parlava:
“Adesso che hai una pecora e un fiore
li dovresti addomesticare.”
ADDOMESTICARE?
Che vuol dire?
Vuol dire “CREARE LEGAMI”.
Se tu mi addomestichi
avremo bisogno l’uno dell’altro.
Tu diventi per me unico al mondo.
Io divento per te unico al mondo.
(3)
La vita è monotona e noiosa
perché tutti si assomigliano,
ma se tu mi addomestichi
la mia vita diventerà luminosa.
Si conoscono soltanto le cose
che si addomesticano.
Gli uomini non hanno più tempo
di conoscere niente.
Oggi si compra tutto
ma non c’è chi venda amicizia.
Per questo gli uomini
non hanno più amici.
Se tu vuoi un amico, addomesticami!
“Che bisogna fare?”
Bisogna essere molto pazienti,
osservare, e stare in silenzio.
Il linguaggio è l’origine
delle incomprensioni.
C’è bisogno di riti.
“Cos’è un rito?”
È ciò che rende
un giorno diverso da un altro,
un’ora dalle altre ore.
Tutti i fiori sono uguali
ma nessuno di voi è uguale
alla mia rosa.
Lei è più importante
perché è lei che io ho innaffiato.
È lei che ho messo sotto
una campana di vetro.
È lei che ho protetto con un paravento.
È lei che ho difeso uccidendo i bruchi.
È lei che ho ascoltato lamentarsi,
vantarsi, stare in silenzio.
Perché è la mia rosa.
Ora capisco.
Si vede bene soltanto col cuore,
l’essenziale non lo vedono,
gli occhi.
Quando giocano,
i bambini sanno cosa cercano…
Le stelle sono belle
grazie a un fiore
che non si vede…
(4)
Il deserto è bello.
Ti siedi su una duna.
Non vedi niente.
Non senti niente.
Però c’è qualcosa che risplende,
in quel silenzio…
Il bello del deserto è che,
da qualche parte,
nasconde un pozzo…
C’è una leggenda che parla
di un tesoro nascosto
proprio lì sotto.
Nessuno l’ha mai trovato,
e forse, nemmeno l’ha mai cercato.
Però trasforma il luogo dove sei
in un luogo incantato.
Quel luogo nasconde un segreto
in fondo al cuore…
ciò che lo rende bello,
non si vede!
La voce disse:
“Dammi da bere…”
Capii cosa cercava!
Gli uomini coltivano almeno 5000 tipi di rose e non trovano la cosa giusta…
quel che cercano potrebbero trovarlo
in una rosa sola o in un sorso d’acqua…
Ma gli occhi sono ciechi.
Bisogna cercare con il cuore.
Davanti alla porta del Paradiso
si apre un grande mistero.
Guardate il cielo.
Domandatevi: “La pecora
ha mangiato la rosa, si o no?”
e vedrete come tutto cambia.
Nessuno dei grandi capirà mai
quanto sia importante.
Se ti capita di sentire quella vocina
fermati un pochino, sotto la stella!
Ascolta.
Chi ti parla è…
“l’amor che move il Sole
e l’altre Stelle”.
(Enzo C.)